domenica
delle Palme/A
16 marzo 2008
Mt 26, 14-27,66
La
passione del Signore.
D: Perché Giuda attua il tradimento del
suo Maestro?
R: Perché l’apostolo ha pensato bene di cambiare il piano
di Dio, mettendo Gesù con le “spalle al muro”. Giuda
pensò che se il Maestro fosse stato costretto a manifestare tutta
la sua potenza divina, sarebbe passato dai miracoli in favore degli
ammalati e in favore dei poveri a miracoli bellici, onde armare le mani
degli zeloti per liberare il popolo dall’egemonia romana.
D:
La fede degli apostoli, durante la Passione e Morte di Gesù,
venne meno?
R: No, ma s’indebolì; dopo, però, la fede degli
apostoli sulla Divinità di Gesù aumentò grazie,
proprio, alla riflessione sulla Passione e Morte di Gesù, attestata
anche da fonti non canoniche (Giuseppe Flavio, Tacito, ecc.). Nei Vangeli,
tuttavia, troviamo una descrizione precisa e particolareggiata della
Passione e Morte di Gesù, che costituisce, inoltre, la parte
più antica dei medesimi. Il teologo Kälher, parla dei Vangeli
come di racconti della Passione con un’introduzione dettagliata.
Ora, considerando, che la morte in croce era cosa assai disonorevole
e che quattro evangelisti si siano posti a descrivere proprio un evento
tanto vergognoso, prova come lo Spirito Santo abbia guidato in tal senso
gli Evangelisti, a narrare senza nulla nascondere e ciò unitamente
alla riflessione sulla piena realizzazione delle profezie dell'AT (cfr.
in Isaia il servo sofferente).
D:
È possibile quello che S.Matteo scrive: “i sepolcri si
aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. E uscendo dai sepolcri,
dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero
a molti.”?
R: Possiamo leggere questi versetti, sia in modo simbolico: S.Matteo,
ha voluto trasmettere l’insegnamento riguardante la fine dei tempi,
quando, alla Seconda Venuta del Messia, tutti: viventi e trapassati,
ci troveremo al cospetto di Dio per il Giudizio finale. Ma anche come
fatto realmente accaduto, pur sempre come anticipazione della risurrezione
dei corpi nella Parusia.
D:
Perché S.Giovanni scrive in modo anomalo che Gesù “chinato
il capo, spirò” (Gv 19,30b)?
R: Per dirci che fino all’ultimo momento, Gesù nella pienezza
della sua libertà umana, della sua consapevolezza e consenso,
si consegna alla morte. Se lo Spirito Santo attraverso S.Giovanni non
avesse voluto offrirci questa lettura teologica, ci avrebbe fatto tramandare
il logico ordine inverso dell’evento, e cioè, che Gesù
spirò e poi chinò il capo.
D:
Riguardo al Processo nei confronti di Gesù; come avvenne e di
chi fu la responsabilità della condanna a morte?
R: Il Processo avvenne in 2 fasi: la prima, fu notturna e di natura
religiosa (processo ebraico); la seconda, fu di giorno, e di natura
politica (processo romano). Alcuni esegeti, influenzati dalla mentalità
pro-giudaica che si diffuse dopo la II Guerra Mondiale, cercarono di
dare maggiori colpe ai romani, ma ciò non è vero! Non
vi fu una seduta ufficiale del Sinedrio ma si svolse di notte. Gesù
non fu lapidato per bestemmia, direttamente dagli ebrei, perché
essi non avevano lo Ius Gladii (nel caso di Stefano negli At ci fu un'infrazione)
ma potevano non adorare l’imperatore. Il NT attribuisce la colpa
agli ebrei e soprattutto ai capi delle Sette e agli anziani del Tempio:
Gv 18,30-31 “Gli risposero: «Se non fosse un malfattore,
non te l'avremmo consegnato». Allora Pilato disse loro: «Prendetelo
voi e giudicatelo secondo la vostra legge!». Gli risposero i Giudei:
«A noi non è consentito mettere a morte nessuno»”;
1Ts 2,14-15 “…i Giudei, i quali hanno perfino messo a morte
il Signore Gesù e i profeti, e hanno perseguitato anche noi;
essi non piacciono a Dio e sono nemici di tutti gli uomini…”
le parole di S.Paolo sono dure ma vanno lette nel contesto di persecuzione
in cui si trovò la giovane Chiesa e lo stesso S.Paolo; At 2,23
“dopo che, secondo il prestabilito disegno e la prescienza di
Dio, fu consegnato a voi, voi l'avete inchiodato sulla croce per mano
di empi e l'avete ucciso.” At 2,36 “Sappia dunque con certezza
tutta la casa di Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel
Gesù che voi avete crocifisso!…” At 3,15 “e
avete ucciso l'autore della vita. Ma Dio lo ha risuscitato dai morti
e di questo noi siamo testimoni.” At 5,30 “Il Dio dei nostri
padri ha risuscitato Gesù, che voi avevate ucciso appendendolo
alla croce.” Il popolo stesso, inoltre, si assume la responsabilità
presente e futura della morte di Gesù: Mt 27,25 “E tutto
il popolo rispose: «Il suo sangue ricada sopra di noi e sopra
i nostri figli».”
D:
Perché il sommo sacerdote si straccia le vesti?
R: Perché nei processi religiosi degli ebrei, vi era la possibilità,
nel caso di bestemmia, che il gran sacerdote operasse il gesto simbolico
dello strappo delle vesti, che poteva avvenire grazie ad un’apposita
cucitura.
D:
Quale accusa, muovono i romani, contro Gesù?
R: Lo accusano di essere un sovversivo. L’accusa è poi
scritta sulla Croce e diviene un’inconsapevole profezia. Essa
è in greco, latino ed ebraico con i caratteri da destra a sinistra;
il latino era la lingua ufficiale dell’Impero Romano, l’ebraico
era la lingua ufficiale del popolo d’Israele e il greco era la
lingua che si usava per i documenti giuridici: allegoricamente è
annunciata l’incoronazione di Cristo Re dell’Universo.
D:
Si è trovata la reliquia della Croce?
R: Secondo la tradizione, la reliquia della Santa Croce fu rinvenuta
da S.Elena, madre di Costantino.
D:
Perché gli ebrei condannano Gesù come bestemmiatore?
R: 1) Perché ha annunziato la distruzione del tempio, Mc 14,58
“Noi lo abbiamo udito mentre diceva: Io distruggerò questo
tempio fatto da mani d'uomo e in tre giorni ne edificherò un
altro non fatto da mani d'uomo…”; 2) perché si è
definito Messia, Mc 14,61-64 “Ma egli taceva e non rispondeva
nulla. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò dicendogli: «Sei
tu il Cristo, il Figlio di Dio benedetto?». Gesù rispose:
«Io lo sono! E vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra
della Potenza e venire con le nubi del cielo». Allora il sommo
sacerdote, stracciandosi le vesti, disse: «Che bisogno abbiamo
ancora di testimoni? Avete udito la bestemmia; che ve ne pare?».
Tutti sentenziarono che era reo di morte”; 3) perché si
è definito Figlio Di Dio (in senso strettamente personale).
D:
In quegli anni di speranza per l’arrivo del Messia, ci fu qualcuno,
che in modo particolare, pretese di essere il Messia atteso?
R: Si, un certo Bar Cokba. Egli, nonostante, si proclamasse il Messia
delle profezie, non fu messo a morte. I capi dei giudei non temevano
i ciarlatani, temettero, invece, la figura ieratica, umile e autorevole
di Gesù; temettero la saggezza e la conoscenza delle Scritture
che egli mostrava con tanta semplicità.
D:
Il NT, ci presenta la storia di Gesù e soprattutto la Passione
e Risurrezione, come un importante progetto di Dio; quale?
R: Il NT situa la storia di Gesù entro il quadro complessivo
del Progetto Escatologico/Salvifico di Dio che vuole ricondurre a sé
l’Universo. L’obbedienza di Gesù di Nazareth è
prefigurata nella sua Preesistenza: Cristo è uomo obbediente
perché è Dio obbediente. Egli sceglie per obbedienza quanto
per altri è l’inesorabile corso della vita, a cui non sempre
si può sfuggire. Cristo è Dio, si è fatto vero
uomo, uguale in tutto, agli uomini, tranne nel peccato, è difatti,
immacolato; egli anche come uomo è stato glorificato. Il Maestro
Divino, con la sua vicenda storica ci ha portato la Salvezza e ha dato
l’esempio, affinché, l’uomo scopra, in virtù
della comunione con il Figlio, la grandezza e la dignità dell’essere
persona umana creata ad immagine e somiglianza dell’Altissimo.
Per maggiori approfondimenti invito alla lettura di:
I Classici Blu, I QUATTRO VANGELI, BUR, Milano, 2005;
Dizionario Teologico Enciclopedico, Piemme, Casale Monferrato (Al),
2004.