Approfondimento sul Vangelo della domenica

"Tante volte, nell’ascoltare la Parola di Dio, ci poniamo delle domande sul significato di alcune espressioni che per noi, nell’oggi, risultano inusuali. A volte non riusciamo a prestare la dovuta attenzione all’omelia del sacerdote, durante la Santa Messa. Capita, pure, che il sacerdote non può spiegare tutto nei pochi minuti dell’omelia, alcune pagine della Sacra Scrittura sono, infatti, ricchissime di significato.
Per questo motivo abbiamo pensato a questa “pagina” settimanale che ha lo scopo di rispondere alle domande che la Parola di Dio fa sorgere in noi."


domenica di Pentecoste/C
27 maggio 2007

Gv 14,15-16.23b-26

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: [14] Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò. [15]Se mi amate, osserverete i miei comandamenti. [16]Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre… [23]Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. [24]Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
[25]Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi. [26]Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.



D: Come provare che lo Spirito Santo è una persona e non una forza attiva di Dio?
R: In base ai numerosi testi biblici, dove è presentato come una persona che sa e vuole, che conosce e ama (cfr. Lc 12,11-12; Gv 16,8-13; ecc).

D: Ma la parola “spirito” nella Bibbia, non sempre significa persona?
R: La parola “spirito” ha vari significati. In molti casi significa persona. Per esempio, gli angeli sono puri spiriti con una propria personalità.

D: Esattamente, come possiamo conoscere che lo Spirito è una persona?
R: Ad esempio dalle lettere di S. Paolo, il quale dice che il cristiano è tempio dello Spirito Santo. Or dunque, noi sappiamo, che solo le tre persone divine, possono avere la loro dimora nel tempio (cfr. 1Cor 6,19; 3,16; 1Re 8,14-29).

D: Vi sono altre testimonianze bibliche sulla personalità dello Spirito Santo?
R: Si molte, specialmente in S. Giovanni; L’evangelista chiama lo Spirito Santo l’altro Paraclito (cfr. 1Gv 2,1). Gesù è una Persona, dunque anche l’altro Paraclito, ossia lo Spirito Santo, è di conseguenza, una Persona.

D: Che cosa significa “Paraclito”?
R: Vuol dire consolatore, assistente, avvocato, difensore, guida ecc. Tutte queste parole indicano una persona e non certamente una forza attiva o un’energia di Dio.

D: Come sappiamo che lo Spirito Santo compie queste funzioni?
R: Perché nella Bibbia ci è detto che lo Spirito Santo parla, suggerisce, decide, consiglia, ascolta, annunzia, si rattrista ecc.

D: Dal punto di vista grammaticale, nel Vangelo di Gv, troviamo conferme a quanto detto?
R: Si, quando l’evangelista lo indica col pronome personale: “Egli” (dal greco ekeinos). Questo pronome si riferisce a una persona (cfr. Gv 14,26; 15,26; 16,8; 16,14).

D: Però, in qualche passo del NT, lo Spirito Santo sembra che sia come l’acqua nel battesimo conferito da Giovanni; in questo caso non decade il concetto di personalità del Paraclito?
R: Il battesimo di Giovanni era diverso da quello istituito da Gesù. Esso era dato solo con l’acqua. Il battesimo istituito da Gesù è conferito con acqua e Spirito Santo (cfr. Gv 3,5).

D: Ma il NT non sembra dire che il Paraclito fu versato sui seguaci di Gesù riuniti a Gerusalemme?
R: Il NT non dice affatto che lo Spirito Santo fu versato ma, che egli viene e dona la forza (cfr. At 1,8; 10,44). Colui che viene è una persona; la forza donata è una realtà distinta dalla persona che la da.

D: Il NT dice che furono pieni di Spirito Santo (cfr. At 2,4); com’è possibile che fossero pieni di una persona?
R: La Bibbia distingue sempre tra forza, dono, potere di parlare varie lingue ecc. e, colui che dona tutte queste cose: il datore è una persona cioè lo Spirito Santo, le cose donate sono realtà impersonali. Inoltre Gesù ha detto che la SS. Trinità dimora in coloro che amano e mettono in pratica la Parola di Dio.

D: In che modo il cristiano deve concretizzare il suo amore per Cristo Gesù?
R: Osservando i suoi comandamenti, senza accontentarsi di parole vuote e di promesse fittizie. Il cristiano deve vivere come Gesù ha vissuto.

D: Non è facile però, vivere gli insegnamenti di Gesù, nel mondo attuale?
R: Per questo, infatti, Gesù ci ha donato lo Spirito Santo. Abbiamo bisogno del Paraclito che c’insegna il vero modo d’amare, facendoci sperimentare la comunione in cui siamo immersi: Gesù nel Padre suo attraverso lo Spirito, noi in Gesù e lui in noi attraverso lo stesso Spirito.

D: Qual è l’effetto principale che si ha nella Pentecoste?
R: Lo Spirito di Dio, effuso sugli apostoli, fa di questo gruppetto di uomini impauriti, trincerati nel cenacolo, un popolo numeroso che non teme di parlare e di cantare le meraviglie di Dio. Con la Pentecoste nasce la Chiesa, un’umanità nuova ricreata dal soffio Divino.

D: Qual è il compito di questa umanità nuova?
R: Quello di annunziare al mondo un dono insperato, la buona notizia del perdono dei peccati, la pienezza della rivelazione e la Trinità e Unità Divina. Non è più tempo di paura e di ripiegamento su se stessi ormai, è tempo di lasciare che lo Spirito superi tutte le frontiere e conduca l’umanità intera dove Dio vuole.

D: Teologicamente come potrebbe essere definita la Pentecoste?
R: Come la piena manifestazione della sovrabbondanza Divina, come l’ulteriore dono che scaturisce dalla misericordia del Padre.

D: Perché lo Spirito Santo è chiamato anche Spirito di verità?
R: La formula “Spirito di verità” è caratteristica di S. Giovanni. Lo Spirito è chiamato in questo modo non soltanto perché si oppone allo Spirito d’errore o di menzogne (cfr. 1Gv 4,6), ma soprattutto perché lo Spirito ha il compito di far comprendere la verità promulgata da Cristo (cfr. 16,13).

D: Gesù è la verità (Gv 14,6), lo Spirito è Spirito di verità (Gv 14,17; 1 Gv 5,6); ma allora vi sono due verità?
R: No, ciò non significa che vi sono due verità o due rivelazioni, ma si ha un'unica rivelazione che si svolge in due tempi; prima vi è il tempo di Cristo, che porta la verità, poi quello dello Spirito che illumina questa stessa verità e la fa penetrare nei credenti.



Per ulteriori approfondimenti:
Nuovo Dizionario Enciclopedico, illustrato della Bibbia, ed. Piemme, 2005.
I Classici Blu, I Quattro Vangeli, ed. BUR, Milano, 2005.

Settimana Precedente Home page Settimana Successiva