Approfondimento sul Vangelo della domenica

"Tante volte, nell’ascoltare la Parola di Dio, ci poniamo delle domande sul significato di alcune espressioni che per noi, nell’oggi, risultano inusuali. A volte non riusciamo a prestare la dovuta attenzione all’omelia del sacerdote, durante la Santa Messa. Capita, pure, che il sacerdote non può spiegare tutto nei pochi minuti dell’omelia, alcune pagine della Sacra Scrittura sono, infatti, ricchissime di significato.
Per questo motivo abbiamo pensato a questa “pagina” settimanale che ha lo scopo di rispondere alle domande che la Parola di Dio fa sorgere in noi."


EPIFANIA del SIGNORE
6 gennaio 2007

Mt 2,1-12

[[1]Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: [2]«Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo». [3]All'udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. [4]Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia. [5]Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:

[6]E tu, Betlemme, terra di Giuda,
non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda:
da te uscirà infatti un capo
che pascerà il mio popolo, Israele.

[7]Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella [8]e li inviò a Betlemme esortandoli: «Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo».
[9]Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. [10]Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. [11]Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. [12]Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.


I domenica del tempo ordinario/C - BATTESIMO del SIGNORE
7 gennaio 2007

Lc 3,15-16.21-22

[15]Poiché il popolo era in attesa e tutti si domandavano in cuor loro, riguardo a Giovanni, se non fosse lui il Cristo, [16]Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al quale io non son degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.
[21]Quando tutto il popolo fu battezzato e mentre Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì [22]e scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di colomba, e vi fu una voce dal cielo: «Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto».


D: Cosa vuol dire “Epifania”?
R: Il verbo greco epiphaino ha il significato attivo di <<mostrare>>.
Nel greco classico ed ellenistico il termine si trova usato in contesti vari, soprattutto di carattere militare. Esso indica in questi casi l’improvvisa e inattesa comparsa del nemico che può decidere le sorti della battaglia. Connesso, con l’uso linguistico militare, Epifania indica pure l’apparizione soccorritrice della divinità.

D: Solo nel Cristianesimo, troviamo la festa liturgica dell’Epifania?
R: No, già secoli prima del Cristianesimo, troviamo in molte città greche una festa dell’epifania o anche detta: <<Giorno dell’arrivo di Apollo>> celebrata in Primavera o all’inizio dell’Estate. Una divinità “epifanica” per eccellenza era Dioniso, per le numerose esperienze estatiche di cui erano ricompensati coloro che si dedicavano al suo culto.

D: Nell’AT troviamo il termine Epifania? e con quale significato?
R: Si, nella traduzione greca dell’AT. Qui, il termine indica, sempre in contesto militare, la manifestazione di una potenza soccorritrice.

D: Nel NT, invece, in quali contesti è usato?
R: Esso è usato solo come termine religioso e quasi sempre per indicare le apparizioni di Cristo alla fine dei tempi, ad esempio: “Gesù annienterà l’empio all’apparire della sua venuta” (2Ts 2,8) o anche quando l’apparizione terrena di Gesù è intesa in senso escatologico, ad esempio nell’episodio dei Magi che attraverso il simbolismo dei doni né preannunciano la missione.

D: Perché la festa dell’Epifania è fissata al 6 gennaio?
R: Vi sono diverse ipotesi, però, la più accreditata vede in questa datazione il passaggio dalla festa pagana del solstizio d’inverno (quando, ormai, l’aumento della luce è più visibile) alla festa cristiana dell’Epifania (manifestazione di Cristo, luce vera che illumina ogni uomo).

D: Come può essere definito il battesimo che amministrava Giovanni?
R: Un battesimo escatologico. Con esso proclamava che gli ultimi tempi stavano per compiersi dato l’approssimarsi della venuta del Messia, e invitava alla penitenza per la conversione e per poter ricevere il perdono dei peccati.

D: Cosa significa, precisamente, “battesimo escatologico”?
R: Che esso era un battesimo di preparazione all’evento del Cristo, che era in se stesso un evento escatologico. Il termine “Escatologia” rimanda ad una “ramificazione” della riflessione teologica che, basandosi sul mistero pasquale di Cristo, vede in esso il prototipo della condizione umana, come, coronamento del piano divino di creazione e di salvezza dell’uomo. La Risurrezione di Cristo, il suo ingresso nella Gloria e il suo assidersi alla destra del Padre sono le condizioni cristologiche di comunione perfetta dell’uomo con Dio che, realizzano, tutte le promesse di Dio e sono in grado di rispondere con efficacia, a tutte le fondamentali e drammatiche domande dell’uomo, circa l’origine e la finalità del Tutto, compresa la storia umana.
L’Escatologia è, dunque, già compiuta in Cristo, non è qualcosa che deve ancora accadere è, storicamente, il compimento del mistero di Cristo negli uomini e segnerà, alla fine dei tempi, la pienezza del passaggio da questa realtà alla realtà divina.

D: Ma dove, i credenti, possono attingere per vivere il compimento di questo Mistero in essi?
R: I credenti, cominciano a sperimentare nella vita ecclesiale, di fede vissuta e celebrata, nei sacramenti, tali realtà e cioè il mistero di Cristo, nell’ansiosa attesa di viverle in pienezza.

D: Qual è il significato del Battesimo che riceve Gesù?
R: Si può ben dire che non vi è un unico significato, data la teofania che avvolge l’episodio del battesimo. Gesù si lascia battezzare per manifestare la sua solidarietà con gli uomini peccatori, e così prelude all’avvenimento che ne segna il compimento: il Battesimo cruento che egli deve ricevere e nel quale si compie la sua missione (Mc 10,38); Gesù viene consacrato come Messia, figlio prediletto del Padre (Mc 1,10-11); su di lui scende lo Spirito come una colomba dal cielo, e rimane su di lui (Gv 1,32). Tale venuta manifesta la potenza creatrice e salvifica di Dio: Ripieno di Spirito Santo e consacrato Messia, Gesù può compiere il suo ministero di salvezza: strappare l’umanità alla schiavitù del peccato e restaurare la sovranità di Dio.

D: Qual è il significato dei doni che i Magi offrono al bambino Gesù?
R: Essi preannunciano la regalità di Cristo, il suo eccelso ministero sacerdotale e l’oblazione cruenta di se stesso al Padre.

D: Vi è anche un significato profetico nella presenza dei Magi e dei pastori, che adorano il bambino Gesù e nella presenza dei pubblicani e dei soldati al battesimo di Giovanni?
R: Certo, la presenza di persone diverse, per ceto sociale e religioso, e per l’appartenenza a popoli diversi, anticipa, in queste due prime manifestazioni del Cristo (la 3° sarà: “Il miracolo alle nozze di Cana”) la missione universale del “Figlio dell’Uomo” e presenta i due eventi come la realizzazione delle antiche profezie (cfr. Is 40, 1-11; Is 60, 1-6).




Per maggiori approfondimenti:
Dizionario di Teologia Biblica, ed. Paoline
Dizionario Teologico Enciclopedico, ed. Piemme

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