Approfondimento sulla Sacra Scrittura

"Carissimi fratelli e sorelle in Cristo, devoti di Maria SS., Pace e bene.
In questo nuovo anno pastorale le “domande e risposte sul Vangelo”, si presentano con un nuovo “abito” diventando “domande e risposte sulla Bibbia”. Il lavoro è svolto con uno sguardo meno minuzioso al Vangelo della domenica, onde dare spazio alla trattazione di tematiche della dottrina della Chiesa Cattolica nel loro primo fondamento:
La Sacra Scrittura."

Don Salvatore Di Mauro OFS - Vicario parrocchiale


Battesimo del Signore/A
13 gennaio 2008

Mt 3, 13-17

[13] In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui. [14] Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?». [15] Ma Gesù gli disse: «Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia». Allora Giovanni acconsentì. [16] Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. [17] Ed ecco una voce dal cielo che disse: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto».



D: Che significato aveva il battesimo amministrato da Giovanni?
R: Il battesimo di Giovanni era un rito di iniziazione dei proseliti, ossia dei pagani che si convertivano alla religione ebraica, esteso a tutti coloro che intendevano prepararsi in modo degno all’apparizione prossima del Messia. Era amministrato anche ai soldati che certamente non erano giudei.

D: Non bastava la circoncisione?
R: La circoncisione veniva amministrata anche ai neonati (cfr. Lc 1,59; 2,21; Lv 12,3), il battesimo di Giovanni era amministrato solo alle persone adulte, cioè, a quanti fossero stati capaci di provare contrizione per i propri peccati e capaci di porre in essere, atti di penitenza per un pentimento effettivo (Mt 3,6).

D: Il battesimo di Giovanni aveva in sé la virtù di bruciare i peccati come l’avrà quello istituito da Gesù?
R: No, infatti, lo stesso Giovanni insisteva sulla distinzione tra il battesimo da lui amministrato e quello che avrebbe amministrato il Cristo: “Io vi battezzo in acqua per la penitenza (conversione), ma colui che viene dopo di me è più potente di me… Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco” (Mt 3,11).

D: Cosa comportava questa distinzione che il Battista precisava?
R: Comportava che il suo battesimo era un rito temporaneo, legato ad un momento storico particolare (l’attesa del Messia), mentre il battesimo cristiano rimane per sempre (cfr. Mt 28,19; At 19,1-7). Poi, in quanto agli effetti: era un invito alla conversione, e un’invocazione del perdono dei peccati -rimessi direttamente da Dio, non in virtù del rito battesimale-. Il battesimo, che Gesù istituirà, avrà un’efficacia intrinseca infinitamente superiore.

D: Qual è, in sintesi, l’importanza del Battista nella vita di Gesù?
R: Egli è l'immediato precursore del Signore, mandato a preparargli la via. « Profeta dell'Altissimo » (Lc 1,76); di tutti i profeti è il più grande e l'ultimo; egli inaugura il Vangelo; saluta la venuta di Cristo fin dal seno di sua madre e trova la sua gioia nell'essere « l'amico dello sposo » (Gv 3,29), che designa come « l'Agnello di Dio [...] che toglie il peccato del mondo » (Gv 1,29). Precedendo Gesù « con lo spirito e la forza di Elia » (Lc 1,17), gli rende testimonianza con la sua predicazione, con il suo battesimo di conversione ed infine con il suo martirio.

D: Perché Gesù volle essere battezzato?
R: Perché con tale rito ha voluto dare inizio alla sua vita pubblica e realizzare il disegno del Padre: Giovanni predicava « un battesimo di conversione per il perdono dei peccati » (Lc 3,3). Una folla di peccatori, pubblicani e soldati, farisei e sadducei e prostitute vengono a farsi battezzare da lui. « Allora Gesù andò ». Il Battista esita, Gesù insiste: riceve il battesimo. Allora lo Spirito Santo, sotto forma di colomba, scende su Gesù e una voce dal cielo dice: « Questi è il Figlio mio prediletto » (Mt 3,13-17). È la manifestazione (epifania) di Gesù come Messia d’Israele e Figlio di Dio. Il battesimo di Gesù è, da parte di lui, l'accettazione e l'inaugurazione della sua missione di Servo sofferente. Egli si lascia annoverare tra i peccatori; è già « l'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo » (Gv 1,29); già anticipa il « battesimo » della sua morte cruenta. Già viene per adempiere «ogni giustizia» (Mt 3,15), così, si sottomette totalmente alla volontà del Padre suo: accetta per amore il battesimo di morte per la remissione dei nostri peccati. A tale accettazione risponde la voce del Padre che nel Figlio suo si compiace. Lo Spirito, che Gesù possiede in pienezza fin dal suo concepimento, si posa e « rimane » su di lui. Egli ne sarà la sorgente per tutta l'umanità. Al suo battesimo, « si aprirono i cieli » (Mt 3,16) che il peccato di Adamo aveva chiuso; e le acque sono santificate dalla discesa di Gesù e dello Spirito, preludio della nuova creazione.

D: Quali evangelisti ci parlano del battesimo del Signore Gesù?
R: tutti i quattro evangelisti. Questo dimostra il significato profondo che il gesto del Maestro ebbe per gli apostoli e per le prime comunità cristiane.

D: Il Battista aveva certezza che Gesù di Nazaret era il Messia atteso?
R: Giovanni conosceva Gesù ed aveva di lui una grande stima; non aveva, però, la prova decisiva che egli fosse il Salvatore atteso da Israele. La giustizia di Dio (cfr. Mt 3,15), ossia il Piano Salvifico di Dio, le circostanze da lui volute per la manifestazione del Messia, esigeva anche questo, che Gesù si unisse alla folla e facesse un gesto di umiltà, e così Giovanni fosse istruito dall’Alto riguardo a Gesù quale vero Messia atteso. Dopo tale manifestazione divina, il Battista fu chiamato ad indicare ai suoi discepoli l’Agnello di Dio. Egli, infatti, con la grande autorità che aveva presso la sua gente, poté garantire che Gesù era colui che doveva venire (cfr. Gv 1,33-34).

D: La dichiarazione di Giovanni Battista svela, quindi, il vero senso del battesimo di Gesù?
R: Certamente, infatti, il rito battesimale a cui il Signore si sottopose non fu un atto di penitenza per la conversione e remissione dei peccati, perché Gesù non aveva peccati (1Pt 2,22) ma un’epifania, ossia la manifestazione di Gesù come il Figlio unico di Dio e come il Messia. Questo gesto di Gesù rappresenta la sua investitura messianica davanti al mondo.


Per maggiori approfondimenti invito alla lettura di:
Nuovo Grande Commentario Biblico, Queriniana;
P. Nicola Tornese SJ, Battesimi e battesimo? Padri Gesuiti, Viale S.Ignazio, 51 – 80131 Napoli;
* Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 535-537.

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