I
domenica
di Quaresima/A
10 febbraio 2008
Mt 4, 1-11
[1]Allora
Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser tentato
dal diavolo. [2]E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti,
ebbe fame. [3]Il tentatore allora gli si accostò e gli disse:
«Se sei Figlio di Dio, dì che questi sassi diventino pane».
[4]Ma egli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà
l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio». [5]Allora
il diavolo lo condusse con sé nella città santa, lo depose
sul pinnacolo del tempio [6]e gli disse: «Se sei Figlio di Dio,
gettati giù, poiché sta scritto: Ai suoi angeli darà
ordini a tuo riguardo, ed essi ti sorreggeranno con le loro mani, perché
non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede». [7]Gesù
gli rispose: «Sta scritto anche: Non tentare il Signore Dio tuo».
[8]Di nuovo il diavolo lo condusse con sé sopra un monte altissimo
e gli mostrò tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli
disse: [9]«Tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti,
mi adorerai». [10]Ma Gesù gli rispose: «Vattene,
satana! Sta scritto: Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto».
[11]Allora il diavolo lo lasciò ed ecco angeli gli si accostarono
e lo servivano.
D:
Perché le Tentazioni?
R: Perché il Diavolo, voleva essere certo che Gesù fosse
il Messia e nel caso né avesse avuto certezza, voleva condizionarlo
a realizzare un messianismo politico, bellico, di manifestazione strepitosa
del suo potere divino. Voleva, in sostanza, spingerlo ad agire diversamente
dal piano del Padre.
D:
Perché la tentazione sulla fame?
R: Gesù era affamato, dopo il lungo digiuno, quindi, Satana cerca
di approfittare di questo momento di debolezza del Maestro Divino. Questa
tentazione può colpire tutti: 1) le persone benestanti che per
paura di restare senza cibo, fanno marcire quello che hanno in casa,
non riuscendo a consumarlo tutto; 2) le persone povere, che si tengono
ben stretto il poco che hanno e restano passive di fronte ad altri poveri
che muoiono di fame. Gesù, risponde a questa tentazione proclamando
il Primato della Parola di Dio, su ogni realtà umana e anche,
sui bisogni basilari per la vita terrena.
D:
Qual è lo scopo della 2° tentazione?
R: Spingere Gesù, a forzare la mano di Dio, obbligandolo pur
senza un motivo reale, per un intervento soprannaturale. Satana fa il
gioco di tante Sette pseudo-cristiane, abusa della sacra Scrittura per
farle dire ciò che egli vuole. Gesù non cade nell’inganno
e gli risponde con la stessa Scrittura Sacra. Questa tentazione colpisce
molto i personaggi pubblici che vorrebbero fare cose sensazionali pur
di attirare tante e tante persone dalla loro parte e così anche
tanti soldi nelle loro tasche. Questa tentazione colpisce anche quei
ricercatori, quegli scienziati d’ogni ordine, che in modo poco
etico, raggiungono certi risultati -dove è messa in poco rilievo
la dignità di ogni essere umano- credendosi uguali a Dio Creatore;
ecc.
D:
Cosa chiede Satana nella terza tentazione?
R: Chiede di essere adorato, offrendo in cambio un potere terreno. Gesù
continua a rispondergli con la Parola di Dio. Questa tentazione colpisce
tutti coloro che per avere potere in questo mondo si abbassano ad adorare
Satana. Alcuni lo fanno in modo esplicito come ad esempio, gli adepti
delle Sette Sataniche; altri lo fanno in modo implicito, perché
dicono di adorare Dio ma poi nel loro agire, adorano Satana. Ad esempio:
Se la morte è entrata nel Mondo a causa del Diavolo, un medico
che pratica l’aborto, adora Dio o Satana? Un governante che scende
a compromessi con la malavita organizzata, a discapito della povera
gente che paga col proprio sangue, adora Dio o Satana? Ecc. ecc!
Le
“Ceneri” nella Sacra Scrittura
D:
Nella Bibbia ricorre il termine “cenere”; quale significato,
stando ai diversi contesti, gli autori sacri hanno voluto trasmettere?
R: Essi hanno trasmesso un duplice significato dell'uso delle ceneri.
Anzitutto sono segno della debole e fragile condizione dell'uomo.
Abramo rivolgendosi a Dio dice: "Vedi come ardisco parlare al
mio Signore, io che sono polvere e cenere..." (Gn 18,27). Giobbe
riconoscendo il limite profondo della propria esistenza, con senso
di estrema prostrazione, afferma: "Mi ha gettato nel fango: son
diventato polvere e cenere" (Gb 30,19). In tanti altri passi
biblici può essere riscontrata questa dimensione precaria dell'uomo,
simboleggiata dalla cenere (Sap 2,3; Sir 10,9; Sir 17,27). Ma la cenere
è anche il segno esterno di colui che si pente del proprio
agire malvagio e decide di compiere un rinnovato cammino verso il
Signore. Particolarmente noto è il testo biblico della conversione
degli abitanti di Ninive a motivo della predicazione di Giona: "I
cittadini di Ninive, credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono
il sacco, dal più grande al più piccolo. Giunta la notizia
fino al re di Ninive, egli si alzò dal trono, si tolse il manto,
si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere" (Gv
3,5-9).
D:
Che cosa afferma il libro della Sapienza e dove troviamo il legame
con il termine “cenere”?
R: Tale libro afferma, che la Sapienza è un dono di Dio che
rende l’uomo saggio in un’arte o in un’altra, essa
è il soffio della potenza dell’Altissimo che orienta
lo sguardo dell’uomo verso le realtà celesti. La creatura
umana, però, deve porsi nella condizione del penitente disponibile
all’azione di Dio, altrimenti la sua vita diviene semplicemente
cenere.
D:
Quale legame si evince tra il libro del Siracide e il termine “cenere”?
R: Tale libro invita alla conversione vera, non fatta di sacrifici
esteriori o di preghiere vocali che non nascono dal cuore. Invita
l’uomo a riconoscersi creatura (fatta di cenere) e di non insuperbirsi
dinanzi a Dio. Nel riconoscimento della debolezza umana è sottolineata
la grandezza di Jahweh da cui né consegue la grandezza dell’uomo
creato ad immagine e somiglianza di Dio.
Per maggiori approfondimenti invito alla lettura di:
Nuovo Grande Commentario
Biblico, Queriniana;
P. Nicola Tornese SJ, Battesimi e battesimo? Padri Gesuiti, Viale S.Ignazio,
51 – 80131 Napoli;